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Monte Amiata in Toscana
Al Giardino di Daniel Spoerri
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Il girdino di Daniel Spoerri

 

(Alcune delle opere esposte all'interno del giardino di Daniel Spoerri)

 

DANIEL SPOERRI

Romeno di nascita, vittima delle persecuzioni naziste, Daniel Spoerri è arrivato all'arte attraverso la danza, il mimo, il teatro, ha aperto poi ristoranti e imbandito banchetti entro gallerie d'arte, attribuendo ai critici il ruolo di camerieri, è stato poeta e scrittore, ha aderito a Fluxus e ha ideato con altri le edizioni MAT, multipli d'arte. La celebrità gli è arrivata grazie al soggiorno parigino e ai tableaux-pièges, i "quadri -trappola" dall'esperienza dei quali Spoerri non è riuscito più a liberarsi del tutto. Le stesse sculture del Giardino di Seggiano li ripropongono fusi in bronzo e immersi nella natura (anziché nella stanzetta dell'albergo di Rue Mouffetard), seguendo in questo itinerario l'antica sua vocazine alla messa in scena: un teatro dinamico sul filo dell'ambiguità tra reale e sogno, alla ricerca dell'effetto, dell'impressione, della merviglia. Dopo aver vissuto a New York, in un'isola greca, a Dusseldorf, nei dintorni di Parigi e in altre parti del mondo, negli anni novanta l'artista è approdato sull'Amiata dove ha dato vita al progetto di un parco che finalmente ha visto la luce con la nascita della Fondazione "Il Giardino di Daniel Spoerri. Hic Terminus Haeret".A Seggiano Spoerri mette in pratica tutta la sua lunga esperienza di metteur en scene: non a caso la regia del parco è studiata da un artista che è anche un profondo conoscitore del teatro dell'assurdo.Il Giardino di Spoerri richiama il Sacro Parco di Bomarzo, lo stravagante giardino Cinquecentesco commissionato da Vinicio Orsini per la moglie scomparsa, che già aveva entusiasmato l'artista fin dal suo primo viaggio nel 1964. In questo allestimento Spoerri si mostra non solo un grande autore, ma anche un sapiente regista, riuscendo a coordinare magnificamente il proprio lavoro con quello di molti altri artisti. Nel parco è riuscito a trovar posto e ragion d'essere a forme d'arte disparate, unite dal collante dell'amicizia, ma anche da una consonanza tra la poetica dell'oggetto e il concettuale, due aspetti che ritroviamo accomunati nel lavoro dell'artista.


IL GIARDINO 


Nella Toscana meridionale, alle pendici del Monte Amiata, presso località quali Arcidosso, Casteldelpiano e non lontano da Montalcino, sorge il piccolo paese di Seggiano.Questo caratteristico borgo situato su di un alto poggio con una invidiabile posizione climatica, si apre ad ovest verso la Maremma su uno scenario immenso dove l'aria cristallina nelle giornate serene lascia intravedere, lontano, la striscia luminosa del mar Tirreno.E' in questo paese circondato dal verde dei boschi e degli uliveti che si produce, grazie alle particolari condizioni di microclima, un olio eccezionalmente delicato estratto da una cultivar locale quale l'"Olivastra Seggianese".Ma la Toscana è terra d'arte per eccellenza dove la produzione artistica del passato ha lasciato segni tangibili attraverso i secoli, sia nei grandi che nei piccoli centri. Questi ultimi sono stati meta privilegiata per artisti e studiosi, spesso scelti come patria d'elezione proprio grazie alle loro caratteristiche di isolamento e di grande bellezza naturale: accade così che in luoghi come Seggiano sia possibile trovare situazioni di rilevante interesse artistico. E' qui infatti che accanto alle testimonianze più antiche appartenenti al repertorio stilistico gotico-rinascimentale di cui il paese è ricco, hanno trovato spazio situazioni artistiche di carattere contemporaneo.Un artista di fama internazionale come Daniel Spoerri, figura eclettica nel panorama artistico contemporaneo dagli anni '60 ad oggi, ha scelto di vivere e portare avanti la sua ricerca artistica in una grande tenuta poco distante dal centro abitato di Seggiano: 15 ettari di terreno dove la natura, addolcita nei suoi rilievi più aspri, fa bella mostra di sé fra ampi spazi erbosi e rigogliosi boschetti, dialogando costantemente con le sculture in bronzo che l'artista vi ha collocato, talvolta loro alleata, altre volte controparte. Un percorso si snoda leggero senza una sua definizione fisica precisa, rivelando la presenza delle sculture a mano a mano che si procede, altre volte esse si confondono nello spazio naturale o si celano nel rigoglio vegetale in un altalenare di sensazioni fra la sorpresa e l'incantamento, memore dei giardini rinascimentali e barocchi, ed un intimità nascosta e protetta dagli sguardi tipica di quelli romantici.Daniel Spoerri è un profondo conoscitore dei giardini storici (non a caso meta del suo primo viaggio in Italia fu il Parco dei Mostri di Bomarzo) e di testi letterari sui giardini come l'Hypnerotomachia Polifili di Francesco Colonna, testo chiave per i progettisti di giardini del passato, opera aperta a molteplici letture sulla quale egli si è a lungo soffermato ed ha lavorato nella sua attività di docente presso l'Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera e di Vienna.Da una profonda riflessione su questi temi e sulla propria vicenda artistica nasce qui a Seggiano un opera ambientale di grande respiro: creazione "in fieri" suscettibile di ampliamenti e modificazioni, struttura aperta ad altre esperienze creative: le sculture di Daniel Spoerri si confrontano infatti con quelle di altri artisti, talvolta compagni di percorso, i quali hanno avuto qui uno spazio per le loro opere.*Centro propulsore, autentico "cuore" del parco è l'abitazione-laboratorio di Daniel Spoerri e la villa della tenuta sede della fondazione "Il Giardino di Daniel Spoerri" le cui finalità culturali, oltre all'apertura ed alla gestione di questo spazio, prevedono possibilità di soggiorno per motivi di studio e ricerca per tutti coloro che operano nell'ambito della creatività artistica, completando ed integrando quanto su questo versante è stato già espresso con il parco di sculture. (A cura di Manuela Feliziani) Espongono a "Il Giardino" con Daniel Spoerri: Eva Aeppli, Eric Dietmann, Katharina Duwen, Alfonso Huppi, Bernhard Luginbuhl, Pavel Schmidt, Ester Seidel e Patrick Steiner, J.R.Soto, Jean Tinguely, Roland Topor.


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